A LetterAltura autori e giornalisti si confrontano sul presente e sul futuro dei territori alti
"La montagna non divide: unisce. Perchè viene voglia di attraversarla per vedere cosa c'è dall'altra parte". Con questa citazione Carlo Petrini, ospite di LetterAltura 2008, apriva qualche giorno fa un articolo dedicato ai cibi di montagna.
Dalla salvaguardia della biodiversità alla definizione di nuovi confini, se in alcune parti del mondo la montagna è testimone di battaglie culturali, in altri luoghi essa diventa vero e proprio territorio di scontro. A LetterAltura autori e giornalisti si confrontano su questo tema, partendo da differenti punti di vista.
Venerdì 27 giugno in
Raccontar di guerre e sognare la pace due dei grandi inviati del Corriere della Sera,
Ettore Mo ed
Antonio Ferrari
si raccontano e parlano di quel genere di angoscia, che ogni inviato ha provato, che non scaturisce dalla paura o dagli avvenimenti bellici: è l'angoscia di non poter trasmettere il 'servizio'.
Più tardi la protagonista diventa la nuova Europa. Ne
I Balcani: le montagne della nuova Europa Giacomo Scotti, scrittore e
Damir Grubisa, politologo,
si confrontano insieme a
Matteo Fornara, della rappresentanza in Italia della Commissione europea, sul passato, sul presente e sul futuro di quelle “montagne coperte di boschi” che i turchi chiamarono Balkan. Un tema, quello dell’integrazione nel vecchio continente, che prosegue il sabato, con l’incontro
Quali confini dentro l’Europa? Le euroregioni sono davvero laboratori di integrazione economica e culturale dentro l’Unione Europea?
Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte e
Jean-Jack Queyranne, Presidente della Regione Rhône Alpes, ne discutono con Gianfranco Fabi, vicedirettore de Il Sole24ore.
Sabato si affrontano anche le (R)esistenze, intese come la libertà di esistere resistendo alla globalizzazione: si parte con
(R)esistenze d’altura: dalla decrescita a Paralup in cui il filosofo della decrescita
Serge Latouche si confronta con
Marco Revelli sul tema dell’abbandono dei villaggi e delle valli, partendo dall’esempio di Paralup, piccolo borgo del cuneese base di Italia Libera, la prima banda partigiana guidata da Nuto Revelli. Parlando di piccoli borghi arroccati nelle nostre valli, non si può prescindere dall’incontrare
Claude Raffestin, il famoso geografo ginevrino che studia da tempo – da quando il fenomeno non era ancora di moda – il paesaggio. In
Dietro il paesaggio, parlerà con Michael Jakob di percezione del paesaggio, di metodologie, del legame con la natura e con l’ambiente, nonché della sua tutela.
E di tutela si discuterà anche domenica: tutela intesa come impegno internazionale per la salvaguardia della biodiversità montana. Una “guerra per la montagna” di tipo culturale che è diventata oggi una necessità, non solo per le popolazioni custodi e beneficiarie di questo patrimonio, ma per l’intera umanità.
Carlo Petrini, presidente di Slow Food International, ne parla a LetterAltura con la giornalista
Licia Granello de La Repubblica…
”Per una Montagna buona, pulita e giusta”.
La montagna è un universo e, come tale, riassume in sé tutta la gioia e il dolore dell'esistenza. Non solo, dunque, il tempio dell'ascesi di rari uomini, non solo la meta estatica dei viandanti o estetica degli alpinisti che si sono sbizzarriti a disegnare vie invisibili, ma anche il teatro di scontri eterni come la storia del mondo. In
Montagne di guerra due inviati in prima linea,
Lorenzo Cremonesi e
Alberto Negri, raccontano come però sia sempre possibile sperare in una storia diversa.
La montagna è una risorsa di acqua da proteggere per il nostro futuro: LetterAltura 2008 a Verbania termina con l’appuntamento dedicato a
Le guerre dell’acqua.
Vandana Shiva, premio Nobel alternativo per la pace nel 1993, arriva in Italia dall’India per ricordare che “Se le guerre del ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del ventunesimo avranno come oggetto del contendere l’acqua”. Di questo e della sua dibattuta teoria del ‘malsviluppo’ parlerà con
Mimmo Candito, inviato speciale de La Stampa.
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