Davide Longo dialoga con Enrico Camanni
Interessante questo scambio di idee e di esperienze fra glii due scrittori Davide Longo, autore di Caso Bramard (Feltrinelli 2014), e Enrico Camanni, che ha dato alle stampe Il viaggio verticale (Edicicli 2014).
Sullo sfondo i libri che fondono il genere noir o il thriller con la montagna, che a volte è proprio il posto ideale in cui ambientare una storia di questo genere. In montagna, che Longo ha definito un ''ambiente temporale'', si collocano bene i personaggi prediletti dal pubblico di questi tempi: personaggi forti, rocciosi, misteriosi e maledetti, che non ci permettono di vedere bene la linea che divide il male dal bene.
La montagna è anche un ambiente in contrasto con la società in cui viviamo normalmente, ma la montagna è tante cose e per ognuno é qualcosa di diverso: può essere anche il luogo che ci pone dei limiti, che ci permettono di misurarci con la morte, e allora l'inizio di un thriller diviene proprio l'inizio di un'avventura in montagna.
Un altro tema toccato dai due scrittori è stato quello della creazione di un libro, che viene visto come un animale, di cui prima bisogna formare lo scheletro -le idee, la scaletta, il progetto- e poi aggiungere gli organi, i tessuti e la pelle -la scrittura in sé. Longo ha anche affermato di essere contento e soddisfatto di compiere questo processo in solitaria, poiché ''il libro è come una scarpa ben fatta da un calzolaio: la fa tutta lui''.
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