Festival

di letteratura di montagna, viaggio, avventura

 

UNA TESTIMONE D'ECCEZIONE RACCONTA IL MONTE SINAI

a cura di Danila Tassinari

Domenica, 29 Giugno 2014

UNA TESTIMONE D'ECCEZIONE RACCONTA IL MONTE SINAI Nives Meroi dialoga con Giulia Fretta

Abituata alle cime degli 8mila, Nives Meroi si é cimentata in un'esperienza nuova: un viaggio verso la cima del Monte Sinai, che non raggiunge i 3mila e di cui parla nel libro “Sinai”, scritto 'a quattro mani' con Vito Mancuso.

“La proposta di scrivere questo libro mi ha incuriosito – ha raccontato Meroi -, perché non ero mai stata in un deserto, era quindi un'occasione da acchiappare al volo!”

Un viaggio affrontato contando solo sul proprio bagaglio di esperienze: “Non sono una studiosa, non sono una scrittrice – ha sottolineato -: ho usato le esperienze delle precedenti spedizioni per approcciarmi a questi ambienti nuovi, con un interesse speciale per le popolazioni che si incontrano”.

Il 17 maggio 2014 Niver Meroi, insieme a Romano Bettel, da trent'anni compagno di vita e di cordata, ha raggiunto il 12° dei suoi 8mila, il Kangenzen, raggiunto, come tutti gli altri, senza aiuto di ossigeno né di sherpa, perché “un confronto onesto con la montagna é innanzitutto un confronto onesto con noi stessi e quindi é cercare di salire la montagna con le proprie forze. Se sali semplicemente con le tue forze, non hai mediazioni per capire i messaggi che l'organismo ti manda e puoi capire anche quando la fuga è la più grande vittoria!”

Perché l'importante é raggiungere la vetta, certo, ma “una scalata si conclude solo quando si ritorna a valle”.

Parola di Nives Meroi.

 
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