Amilca Ismael dialoga con Marco Trovato
Non le guerre, i conflitti, la povertà o la voglia di un riscatto a qualunque costo é ciò che Amilca Ismael si porta appresso ogni giorno nella sua vita italiana, iniziata ormai da 28 anni, ma l'umile rispetto per gli altri: "Mia mamma mi ha sempre insegnato il rispetto di tutti e il non sentirsi mai superiori", racconta nell'intervista condotta dal giornalista Marco Trovato, venerdì pomeriggio al Chiostro.
Ed è proprio ciò che si è potuto percepire dal suo modo di pensare, di parlare, di comportarsi. Ismael, mozambicana di origine, ma italiana di fatto, di professione fa l'assistente in una casa di riposo, luogo da cui trae ogni giorno tante ricchezze.
Ciò che le è rimasto impresso nel sangue della sua Africa sono la voglia e la capacità di ascoltare, infatti alla domanda se si sentisse “un' operatrice sociale prestata alla scrittura o una scrittrice prestata ai servizi sociali" con semplicità ha risposto:"Mi sento una persona prestata agli anziani. Sono stati loro a svezzarmi e a portarmi alla scrittura. Non so se ho aiutato io loro o se loro hanno aiutato me".
Di certo nella vita di tutti i giorni ritiene che sia più importante l'esperienza come assistente che non quella come scrittrice, perché "nella vita le persone ti salvano, non i titoli".
Dalle sue parole é emersa con forza la percezione di essere apolide sia in Italia che in Mozambico, unita a una lucida consapevolezza della condizione della donna nel suo Paese e in Italia: é proprio a questo tema che è dedicato il suo ultimo libro, "Effimera libertà", che affronta il tema duro e crudo della tratta delle schiave sessuali e della prostituzione. "Ho scelto questo tema, perché è una forma di prostituzione che non si vede tutti i giorni per strada - ha dichiarato Ismael -, ma è quella che ha per clienti i medici, i politici e le persone davanti alle quali ci si toglierebbe il cappello. A me piace dare voce a chi non ha voci: non cambierò niente, ma è importante sapere queste cose, perché a volte è facile chiudere un occhio. E poi, per far vedere una violenza, bisogna raccontarla così com'è".
Sono 2 milioni e mezzo al mondo le vittime del traffico umano (di cui l'80% é di schiave sessuali) e 60mila le ragazze vittime in Europa negli ultimi 5 anni: il libro di Amilca Ismael, non troppo africana, non troppo italiana, ma sicuramente donna e madre, è un libro coraggioso.
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