Incontro con Hervé Dessimoz
Costruire un rifugio a 3837 metri, su una falesia di 1200 metri di strapiombo: é la sfida accettata da
Hervé Dessimoz, che ha partecipato alla costruzione del Rifugio Goûter del Club Alpino Francese, sul Monte Bianco.
“Si può riuscire in un progetto solo quando si é una squadra” racconta Dessimoz mentre descrivere il lavoro di progettazione e realizzazione di un edificio dalla forma aerodinamica, interamente in legno, ricoperto di acciaio inox per difendere la struttura da condizioni meteo spesso difficili, con accumuli di neve considerevoli e venti che soffiano a 300 chilometri all'ora.
Il risultato é un edificio di 4 piani per 17 metri di altezza, energeticamente autonomo: “Il rifugio Goûter non é stato un exploit fine a se stesso – conclude Dessimoz -, ma é un'idea che ci ha accompagnati per 15 anni, é un progetto che si iscrive interamente nella filosofia dello sviluppo sostenibile di Agenda 21, adottata da tutti i Paesi del pianeta”.
Il rifugio, che non ha montagne davanti, é visibile da ogni punto di osservazione: architetti e ingegneri si sono domandati se mimetizzarlo oppure se renderlo esplicito, evidente.
Ha vinto la seconda ipotesi: una scelta coraggiosa, che non ha fatto mancare le critiche e le polemiche. Come sempre, quando si osa.
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